Benvenuto Gruppo Donatori Fidas Bassa valle A, B, AB, 0

La FIDAS Valle D’Aosta è orgogliosa di presentare un Gruppo appena nato su Facebook e fondato da una giovanissima donatrice di sangue di nome Vacca Nicole.

Con questo messaggio Nicole ha annunciato la nascita del gruppo

 

Donatori e simpatizzanti, eccoci qua con una pagina dedicata all’informazione e diffusione del dono di sangue ed emocomponenti.
Siamo il gruppo che si trova in Bassa Valle e facciamo parte della Fidas.
Ci sta molto a cuore questa nostra parte di vita e speriamo in una crescita insieme a tutti 🤗
+informazione=+crescita e donazione
#lavitaèundono
#credercisempre

 

 

L’impegno sopratutto quando si manifesta nei più giovani deve far nascere in tutti noi la  consapevolezza dell’importanza che il dono del sangue riveste nella società.

Donare il sangue è un gesto  semplice e sicuro che fa bene sicuramente alla persona che lo riceve ma anche al donatore: aumenta l’autostima e fa sentire l’individuo parte di una grande comunità.

Invitiamo tutti gli amici della FIDAS Valle D’Aosta a visitare il gruppo Donatori Fidas Bassa valle A, B, AB, 0 https://www.facebook.com/groups/2735830826737118/ al quale facciamo i nostri migliori auguri e al quale daremo tutto il supporto necessario affinchè possa crescere e promuovere il dono volontario, periodico e gratuito del sangue.

Referente gruppo: Vacca Nicole, contatto telefonico 349 821 7215

Illustrazione della giovane volontaria FIDAS Valle D’Aosta Gaia Merulla

Gaia Merulla

Gaia Merulla, giovane volontaria FIDAS Valle D’Aosta

Ringraziamo la giovanissima volontaria FIDAS Valle D’Aosta Gaia Merulla per aver realizzato una bellissima illustrazione che ha come tematica principale l’inclusività, un argomento che ci è da sempre molto caro. Lo scenario scelto è lo splendido Arco D’Augusto, simbolo della città di Aosta.

La FIDAS Valle D’Aosta invita tutti i giovani ad avvicinarsi al mondo del dono, un gesto semplice e sicuro capace di salvare e di migliorare la vita di pazienti affetti da malattie oncologiche.

Donare il sangue fa bene a chi lo riceve ma alle volte non si considera l’impatto positivo che questo gesto ha sulla persona che dona il sangue, donare aumenta l’autostima e accresce il senso civico.

Gaia Merulla ci ha permesso, grazie alla sua illustrazione, di guardare il mondo della dono con i suoi occhi, gli occhi di una giovane donna che si affaccia alla vita e per questo le dedichiamo un immenso GRAZIE .

Vi presentiamo un video in cui Gaia ci parla della sua illustrazione e dell’importanza del dono del sangue, parole piene di consapevolezza e responsabilità.

 

“L’inclusività ormai non è altro che la rappresentazione della realtà” dice Gaia e aggiunge” Alla fine quello che è davvero importante di questa illustrazione è il messaggio, chiunque sia nella condizione di donare il sangue, facendolo, fa un grande dono a se stesso e alla comunità in cui vive”

 

 

Tempio Internazionale del Donatore: iniziati i lavori per la ristrutturazione

In queste settimane hanno preso il via i lavori di ristrutturazione e restaurazione del Tempio Internazionale del Donatore. La struttura era stata dichiarata inagibile nel 2017 a causa dei danni provocati dal tempo e dalle intemperie.
FIDAS, AVIS, FRATRES e AIDO hanno collaborato per la costituzione dell’Associazione ODV Tempio Internazionale del Donatore, con l’obiettivo di tutelare e salvaguardare questo importante luogo.

Già nelle scorse settimane il FAI – Fondo Ambiente Italiano ha lanciato la campagna “I luoghi del cuore” con l’intento di coinvolgere la popolazione a segnalare e votare i posti simbolo della propria storia.
I primi tre luoghi in classifica e il vincitore della classifica speciale riceveranno un contributo economico a fronte di un progetto da concordare con il FAI. Il Tempio Internazionale del Donatore è uno dei luoghi che è possibile votare fin da ora, con pochissimi click tramite il sito www.iluoghidelcuore.it o direttamente su bit.ly/tempiodonatore

Al termine del censimento verrà aperto un bando, al quale potranno partecipare tutti i luoghi che avranno raggiunto almeno 2.000 voti. Sarà possibile richiedere un contributo economico o la collaborazione tecnica del FAI in specifici ambiti. “Il Tempio ha svolto negli anni la funzione di sensibilizzazione alla donazione del sangue – commenta il presidente di FIDAS nazionale, Giovanni Musso – e con Aido anche degli organi  e dei tessuti. L’invito è a  votare questo luogo così prezioso”.

Alla precedente iniziativa si aggiunge ora anche la raccolta fondi su base volontaria da parte di tutte le federate FIDAS che possono contribuire alla ristrutturazione del Tempio attraverso una donazione da inviare a mezzo bonifico bancario al seguente IBAN:

Intestazione: ODV TEMPIO INTERNAZIONALE DEL DONATORE
IT96 Z030 6962 1561 0000 0006851
Causale: Contributo lavori di ripristino conservativo del Tempio Internazionale del Donatore

( fonte: FIDAS NAZIONALE )

PAGAIA E DONA IL SANGUE CON LA FIDAS VALLE D’AOSTA

I Donatori di sangue della FIDAS Valle d’Aosta informano che mercoledì 15 luglio 2020 alle ore 16:00 presso il Parco “Rafting Aventure” in località Chavonne di Villeneuve, salperanno gli equipaggi FIDAS per una emozionante discesa rafting lungo le fredde e ripide acque della Dora Baltea.

Giovani donatori di sangue e volontari FIDAS valdostani, armati di pagaia, casco e giubbotto salvagente, accompagnati dal personale del parco si immergeranno in un meraviglioso scenario naturale per invitare tutti a donare il sangue.

A bordo di colorati gommoni trascorreremo un pomeriggio all’insegna dello stare insieme per testimoniare stili di vita adeguati e promuovere la cultura del dono gratuito del sangue.

“Un’iniziativa bella, adrenalinica, emozionante” – dice Rosario Mele presidente regionale dei Donatori di sangue FIDAS Valle d’Aosta – “un evento divertente e allegro, in compagnia dei sorrisi e delle emozioni dei donatori FIDAS, con la grande voglia di svagarsi all’aria aperta, consapevoli di esercitare un impegno civico serio e importante, utile per avvicinare aspiranti donatori da avviare ad una periodica e responsabile attività trasfusionale”.

Sono coinvolti 25 Donatori FIDAS, tutti giovanissimi di un’età compresa tra i 18 e i 23 anni, accompagnati dalle loro famiglie, fidanzate e amici. All’interno dell’area sarà allestito uno stand informativo per offrire accoglienza e informazioni utili delle attività FIDAS in Valle d’Aosta.

Depositati pagaia e caschetto continueremo a stare insieme nelle ore serali intrattenendoci per cena
nell’area attrezzata del parco di Villeneuve. Tutti sono invitati a partecipare, per condividere insieme la
grande voglia di ricominciare, riponendo grande attenzione alle distanze e all’utilizzo dei dispositivi di
protezione individuale.

Si ringraziano il Direttivo della FIDAS regionale, della 67^ Federata “San Michele Arcangelo”, il
Coordinamento FIDAS Giovani VdA, il Coordinamento di area Fidas Media, Alta e Bassa Valle, il gruppo
valdostano FIDAS della Polizia Penitenziaria “Antonio Santoro” e l’Associazione Donatori sangue e organi “Silvy Parlato”.

Per info e adesioni: 3488418095 – 3386518294 fidasvda@gmail.com per chi volesse seguirci siamo su
Facebook, Twitter, Instagram INLinkedln

 

Commissione Europea: valutazione positiva della proposta di progetto sull’uso clinico del plasma da convalescente COVID-19

Con riferimento all’emergenza epidemiologica da COVID-19, nell’ambito del programma di ricerca europeo Horizon 2020, la European Blood Alliance (EBA) e altre 12 strutture di 9 paesi europei, hanno collaborato  alla  stesura del progetto SUPPORT-E (SUPPORTing  high quality  evaluation  of  COVID-19 convalescent Plasma throughout Europe), la cui durata prevista è di 24 mesi; per l’Italia hanno partecipato ai lavori il Centro nazionale sangue (CNS) – membro dell’EBA, la Fondazione IRCSS Policlinico San Matteo di Pavia e l’azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) di Mantova.

La proposta ha ottenuto il parere positivo della Commissione Europea, che ha avviato la fase di preparazione finalizzata alla stipula dell’accordo con i partner coinvolti.

Gli obiettivi principali del progetto sono di fornire un contributo alla valutazione dell’impiego clinico del plasma da convalescente COVID-19 come possibile terapia di pazienti affetti da COVID-19, al fine di raggiungere un possibile consenso europeo sull’appropriatezza di tale trattamento, supportato da una cospicua mole di dati, derivanti dall’esperienza di diversi paesi dell’Unione.

In particolare, inoltre, verrà fornito supporto a trial clinici, selezionati sulla base di specifici criteri di inclusione ed esclusione, integrandone eventualmente i finanziamenti, se necessario. In tale contesto, notevole rilevanza sarà rivestita dalla puntuale ed accurata compilazione del database europeo recentemente istituito dalla Commissione europea, che prevede la raccolta dei dati sui donatori, sull’impiego clinico del plasma e sui pazienti, con particolare attenzione ai dati sulla sicurezza (https://ec.europa.eu/health/blood_tissues_organs/covid-19_en).

Finalità ultima del progetto è la formulazione di raccomandazioni sull’uso clinico del plasma da convalescente COVID-19 basate sull’evidenza scientifica applicabili in tutta Europa negli attuali e futuri possibili focolai di COVID-19. Il progetto potrà essere utilizzato anche come base per ulteriori possibili finalità di ricerca (ad esempio, sull’uso del plasma da convalescente COVID-19 per la profilassi contro l’infezione da COVID-19 o per la produzione di immunoglobuline specifiche).

La collaborazione attiva dell’Italia è stata significativa già nella stesura della proposta di progetto. In particolare, il CNS è il Leader del pacchetto sulla comunicazione e divulgazione che, tramite la preliminare produzione di specifico materiale, dovrà: 1) sviluppare e attuare un piano di comunicazione strategico per promuovere a livello europeo le sopracitate raccomandazioni; 2) costruire forti reti con le autorità competenti nazionali e gli altri stakeholders; 3) trovare punti di contatto con iniziative parallele dell’Unione; 4) interagire sia con i policy-makers europei sia con i cittadini e le associazioni dei donatori e pazienti.

Oltre a guidare gli aspetti relativi alla comunicazione, il CNS collaborerà in diversi pacchetti tecnici, tra cui in particolare quello su “Assessing Covid-19 Convalescent Plasma (CCP), conducting clinical evaluation and defining best practices” condotto dalla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia in stretta collaborazione con l’ASST di Mantova. Gli obiettivi del predetto pacchetto tecnico sono i seguenti: 1) ottenere una visione puntuale dello stato dell’arte, a livello internazionale, in materia di raccolta, caratterizzazione e utilizzo del plasma da convalescente COVID-19 per il trattamento dell’infezione da COVID-19, tramite la revisione sistematica della letteratura in materia; 2) definire criteri comuni per l’arruolamento di donatori convalescenti, per la produzione di plasma da convalescente COVID-19 e per il trattamento dei pazienti; 3) monitorare costantemente le informazioni e i dati relativi all’impiego clinico del plasma da convalescente COVID-19.

I risultati e lo stato di avanzamento delle attività progettuali saranno oggetto di divulgazione a livello istituzionale e di tutti i possibili portatori di interesse, ivi inclusi i cittadini europei, le associazioni dei pazienti e quelle dei donatori di sangue.

Il Centro Nazionale Sangue condividerà l’evoluzione delle fasi di implementazione del progetto.

FONTE: FIDAS NAZIONALE 

WORLD BLOOD DONOR DAY 2020

AOSTA 14 GIUGNO 2020 WORLD BLOOD DONOR DAY

SAFE BLOOD SAVES LIVES GIVE BLOOD AND
MAKE THE WORLD A HEALTHIER PLACE

Domenica 14 giugno 2020 la Fidas Valle d’Aosta idealmente si unirà a tutti i Donatori di sangue del pianeta per celebrare la Giornata Mondiale del Donatore di sangue.
Evento istituito nel giugno del 2004 dall’Organizzazione Mondiale di Sanità in occasione della ricorrenza della nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e coscopritore del fattore RH. Lo slogan del World Blood Donor Day 2020 è “ Safe blood saves lives – Give blood and make the world a healthier place” Dona sangue e rendi il mondo un posto più sano”

L’appuntamento di quest’anno avrebbe visto l’Italia come paese ospitante delle celebrazioni. Ma a causa
dell’attuale pandemia COVID- 19 gli appuntamenti e le iniziative organizzate sono state tutte rinviate al 14
giugno del 2021. Pertanto gli eventi si svolgeranno in modalità online e coinvolgeranno tutte le associazioni
dei donatori.

La FIDAS valdostana, attraverso un tam tam su whatsapp, ha coinvolto direttamente i Donatori, chiedendo a tutti di “metterci la faccia” e inviarci le loro foto, un click o un video, attraverso il quale sottolineare e
promuovere il loro gesto.

Tantissime sono le foto pervenute, testimonianze autentiche di un impegno di solidarietà forte. Tanti click, molti simpatici e bizzarri, altri seri ma tutte dimostrazioni civiche che faranno parte di una bellissima galleria fotografica.
Tutte le foto e i video che riceveremo entro le ore 20 del 14 giugno, previo liberatoria, saranno pubblicate sulle piattaforme online Fidas vda e sul nostro sito internet.

“Con questa iniziativa” – conclude Rosario Mele presidente regionale dei Donatori di sangue della FIDAS Valle d’Aosta, “vogliamo ringraziare Donne e Uomini Donatori di sangue, che volontariamente, periodicamente, gratuitamente e responsabilmente donano il sangue. Mettendo da parte pregiudizi di ogni genere, abbattendo ogni barriera sociale, attraverso un gesto libero e volontario garantiscono l’autosufficienza regionale e nazionale, offrendo speranza di vita a tantissimi pazienti e trapiantati. Siamo certi che, questa Giornata e l’esempio di prossimità dei Donatori di sangue, possano suscitare le coscienze di tanti affinché diventino donatori”

Si ringraziano del coinvolgimento i Direttivi della FIDAS regionale, della 67^ Federata “San Michele
Arcangelo”, il Coordinamento FIDAS Giovani VdA, il Coordinamento di area Fidas Media, Alta e Bassa Valle e il gruppo valdostano della Polizia Penitenziaria “Antonio Santoro”.

Per info e adesioni: 3488418095 – 3386518294
fidasvda@gmail.com
per chi volesse seguirci siamo sufacebook, twitter, instagram INLinkedln oppure visitate il nostro sito internet www.fidasvda.it

Il Presidente
Rosario Mele

Assemblea Nazionale Fidas

La FIDAS giungerà il prossimo fine settimana ad un importante momento della propria vita associativa: il rinnovo delle cariche federali che avranno il compito di guidare la Federazione nei prossimi quattro anni.

Le elezioni, che si sarebbero dovute svolgere nei primissimi giorni di maggio, in occasione del 59° Congresso Nazionale FIDAS, erano state sospese, così come lo stesso Congresso, a causa dell’attuale pandemia COVID-19. Sospensione che non poteva esser prolungata oltre, al fine di poter garantire il funzionamento degli Organi di FIDAS Nazionale. Le elezioni permettono inoltre alla Federazione di continuare a perseguire le finalità sociali e gli obblighi statutari, assicurando il rispetto dei principi di democrazia e di partecipazione.

All’assemblea il compito di eleggere il Presidente Nazionale, il Consiglio Direttivo Nazionale, l’Organo Monocratico di Controllo e il Collegio dei Probiviri.

I lavori assembleari verranno svolti in modalità videoconferenza attraverso la piattaforma GoToMeeting, mentre le procedure elettorali potranno
essere espletate con modalità e-voting su piattaforma telematica ELIGO.

( Fonte Fidas Nazionale )

LA SICUREZZA DELLA DONAZIONE E DELLA TRASFUSIONE

Per migliorare la sicurezza del processo trasfusionale è necessario valutare l’idoneità alla donazione mediante l’attento esame delle condizioni di salute del donatore e l’esclusione di eventuali fattori di rischio sia per il donatore che per il ricevente.

A tal fine il Decreto Ministeriale 2 novembre 2015 prevede un preciso iter per giungere a formulare il giudizio di idoneità alla donazione, che comprende una completa ed adeguata informazione al donatore, la compilazione di un dettagliato questionario, la valutazione delle condizioni generali di salute e dei requisiti fisici del donatore durante un colloquio riservato con il medico responsabile della selezione.

Rischi per il donatore

La mancata segnalazione e/o documentazione di eventi patologici pregressi o attuali o dell’assunzione di farmaci potrebbe esporre il donatore ad eventi avversi durante o dopo la donazione e potrebbe aggravare patologie preesistenti o latenti.

Rischi per il ricevente

La mancata segnalazione di patologie o di fattori di rischio pregressi e/o attuali potrebbe compromettere la sicurezza del ricevente, in quanto non sempre gli esami infettivologici obbligatori eseguiti all’atto della donazione sono in grado di escludere infezioni trasmissibili con la trasfusione. In questo ambito si collocano:

  • comportamenti sessuali, quali rapporti sessuali con partner occasionali, con partner multipli omosessuali od eterosessuali, attività sessuali in cambio di droga o denaro ecc.
  • tossicodipendenza endo-venos
  • stili di vita tali da configurarsi pericolosi per la salute
  • viaggi in zone endemiche per malattie infettive trasmissibili con la trasfusione di sangue
  • interventi chirurgici, manovre invasive (endoscopia etc.), tatuaggi, piercing, infortuni a rischiobiologico etc.

Nel corso della visita, il medico valuta il questionario, chiarisce eventuali dubbi del donatore, effettua l’anamnesi, verifica la normalità di alcuni parametri vitali (peso, emoglobina, pressione arteriosa, frequenza cardiaca, segni di adeguata funzionalità cardio-respiratoria), controlla eventuali segnalazioni rilevate nelle precedenti donazioni o controlli, ed infine formula il giudizio di idoneità alla donazione.

Tutte queste operazioni devono essere documentate e registrate nella cartella sanitaria del donatore.

Giornata internazionale dell’infermiere: la testimonianza di Sara Dematteis, presidente Associazione Fibrosi Cistica e Donatrice sangue Fidas Valle d’Aosta

Nel 2020 si celebra l’Anno Mondiale dell’infermiere, e il 12 maggio rappresenta una giornata di particolare rilevanza in questo anno di celebrazioni, in quanto coincide con la Giornata internazionale dell’infermiere e il bicentenario della nascita di Florence Nightingale, madre dell’infermieristica moderna.

In questa giornata così importante, vogliamo celebrare la fatica e l’impegno vissuti da tantissimi infermieri negli ultimi mesi. Hanno dimostrato forza e umanità che vogliamo raccontare dando voce proprio ad un’infermiera: Sara Dematteis, Presidente LIFC Valle d’Aosta e Donatrice di sangue FIDAS.

Siamo convinti che, come ha dichiarato l’OMS in occasione della Giornata Mondiale della Salute: “Un investimento negli infermieri è un investimento nella salute di tutti”.

Sono una coordinatrice infermieristica di un reparto dell’ospedale Parini di Aosta  diventato reparto Covid il 12 marzo 2020.
Mi hanno diagnosticato il Covid-19 il 22 marzo, dopo 10 giorni da quella data.

La mia vita frenetica è diventata surreale. Ho imparato a vivere stando in un letto.

Sara Dematteis, infermiera e donatrice FIDAS

Sara Dematteis, infermiera e donatrice FIDAS

Sdraiata o seduta.
Ho imparato a vivere in isolamento nella mia casa, mio marito mi consegnava cibo e medicine sulla porta.
Ho imparato con pazienza a superare i sintomi che il virus ha espresso su di me, come la febbre durata 72 ore, la cefalea e l’assenza del gusto, come la stanchezza immensa durata 18 giorni e il dolore a fitte al torace, durato 21 giorni.

Ora sto migliorando ma è stata lunga, ho avuto paura, certo, di questa infezione si conosce ancora poco.

La mia famiglia sta bene, mio marito abita altrove, i miei genitori, suoceri, sorella e familiari sono residenti fuori regione.

Ho fatto un lungo viaggio dentro di me in queste settimane, traducendo in scritti le mie emozioni e i vissuti, dolori e gioia stando vicino a chi amo nei modi consentiti: Internet, telefonate, video, mail…

Ha condiviso il tempo con me solo Lapo, il nostro cane Labrador.  Ho continuato a lavorare da casa, per quanto possibile, per i reparti Covid ospedalieri, condividendo la lotta al virus… La lunga lotta…

C’è stato un tempo in cui ognuno era confinato nella propria casa per limitare la diffusione del COVID-19, in cui si usciva solo con guanti e mascherina… Per poche ragioni consentite dalla legge e i contatti sociali e gli abbracci erano pericolosi perché si rischiava di infettarsi con il virus e gli operatori sanitari erano i soli autorizzati ad avere contatti con i pazienti… Hanno dato tutto nel curarli, tanti di loro sono morti.

Dopo questa pandemia, spero che tutto il mondo possa imparare ad uscire dai propri egoismi, a tendere mani, a capire che… “Solo ciò che doniamo agli altri, rimane davvero nostro per sempre”.

Abbiate cura di vivere… E del nostro mondo… 

Sara Dematteis,
Presidente LIFC Valle d’Aosta e Donatrice di sangue FIDAS

Fonte: Fidas Nazionale 

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Non esitare a contattarci, puoi scriverci direttamente al nostro contatto WhatsApp al numero 348 841 8095, presso la chat del nostro sito o tramite la nostra pagina Facebook 

 

Il trattamento con plasma da convalescente nella malattia da Coronavirus

Fra i vari trattamenti utilizzati sui pazienti affetti da malattia da Coronavirus (COVID-19) uno di quelli sui quali sono maggiormente puntate le attenzioni della comunità scientifica internazionale è l’uso del plasma da soggetto convalescente, contenente anticorpi teoricamente in grado di neutralizzare il virus. Anche in Italia sono in corso o stanno per essere avviate diverse sperimentazioni su di esso.

La terapia con plasma convalescente è già stata attuata in passato in corso di diverse epidemie o pandemie (H1N1, SARS, Ebola) con risultati interessanti. Alcune esperienze iniziali in Oriente sono state incoraggianti anche per il SARS-CoV-2,  sottolineando l’efficacia di questo trattamento nel ridurre la mortalità in pazienti affetti da COVID-19. Va tenuto presente tuttavia che al momento, in attesa delle conferme di efficacia provenienti dagli studi avviati in Italia e all’estero, questa terapia va considerata ancora come sperimentale, soggetta quindi a tutte le regole e le autorizzazioni previste nel caso delle sperimentazioni cliniche.

Cerchiamo di rispondere sinteticamente ad alcuni quesiti.

Per quali pazienti?

I dati preliminari suggeriscono che una somministrazione precoce sia più efficace rispetto a fasi più avanzate della malattia, nelle quali la compromissione delle condizioni generali è maggiore.

Quali i possibili rischi?

A parte il rischio generico delle complicanze trasfusionali del plasma, è possibile che la risposta immune conseguente alla somministrazione di anticorpi possa in alcuni casi innescare una recrudescenza della sintomatologia polmonare: anche a questo dubbio gli studi in corso dovranno fornire una risposta.

Quali anticorpi?

Si tratta di una immunizzazione passiva, e gli anticorpi infusi sono destinati a scomparire nel giro di alcune settimane/mesi. Naturalmente il malato produrrà in seguito gli anticorpi propri, in risposta al contagio da SARS-CoV-2.

Quali volumi di plasma devono essere trasfusi?

Negli studi disponibili finora i volumi di plasma immune somministrati erano compresi tra 160 e 640 mL. Si può però ipotizzare che questa terapia possa in futuro prendere la forma di IgG frazionate dalla lavorazione di ampi pool di plasma: diverse aziende farmaceutiche di produzione di farmaci derivanti dal plasma si sono dimostrate molto interessate a questa prospettiva.

Qual è il momento migliore per raccogliere il plasma immune?

La comparsa degli anticorpi dopo il contagio da SARS-CoV-2  si verifica dopo 6-21 giorni ma naturalmente il plasma raccolto non deve avere alcuna traccia di virus. Dai dati di uno studio di Hong Kong il momento indicato per la raccolta è il periodo immediatamente dopo che è trascorso il quattordicesimo giorno dalla risoluzione dei sintomi.

Quali le prospettive in Italia?

Sono attualmente al vaglio di diversi Comitati Etici vari protocolli clinici della terapia con Plasma da convalescente nella patologia da SARS-CoV-2. Questi protocolli devono definire le tipologie di pazienti ai quali proporre il trattamento, i requisiti per l’arruolamento dei donatori di plasma iperimmune, che dovranno essere guariti clinicamente da almeno due settimane, con negatività del tampone nasofaringeo e a quantità di anticorpi adeguata.  Il plasma raccolto deve rispondere ai requisiti di negatività ai test previsti dalla legge, più alcuni test aggiuntivi per altri agenti trasmissibili, ed essere sottoposto a procedure di inattivazione dei patogeni.