Il senso di comunità è uno dei valori che maggiormente dobbiamo impegnarci a trasmettere ai più giovani in quanto è alla base di una società equilibrata e appagata.
Il termine Senso di Comunità si riferisce a “la percezione di similarità con altri, una riconosciuta interdipendenza, una disponibilità a mantenere tale interdipendenza offrendo o facendo per altri ciò che ci si aspetta da loro, la sensazione di appartenere a una struttura pienamente stabile e affidabile”
Fare del bene e aiutare il prossimo ci aiuta a sentirci parte di qualcosa che va oltre la nostra esistenza di individui e ci rende capaci di sviluppare un giusto senso della comunità intesa anche come comunione di valori e principi ( fare per gli altri ciò che ci si aspetta da loro ).
Donare il sangue e aiutare così chi ne ha bisogno è un gesto anonimo e gratuito di solidarietà verso il prossimo che può migliorare la nostra autostima di individui e far crescere così il senso di comunità.
Secondo una ricerca dell’Università della California, aiutare gli altri non è solo una questione di compiere una buona azione ma fa anche bene al cervello. E’ stato scoperto infatti che un gesto di solidarietà comporta dei benefici per la salute e riduce lo stress.
Fare buone azioni rende più felice chi le compie.
Lo studio, pubblicato su Psychosomatic Medicine, ha dimostrato che, aiutare gli altri, attiva l’area dello striato ventrale e settale, regioni del nostro cervello legate solitamente al comportamento materno e alla socializzazione.
Nello stesso modo si riduce poi l’attività dell’amigdala, l’area cerebrale legata allo stress. Tutto questo, secondo gli studiosi, ridurrebbe la nostra tensione emotiva.
Donare il sangue per aiutare chi ne ha bisogno è un gesto anonimo e gratuito di solidarietà verso il prossimo che contribuisce a migliorarci come individui e far crescere il senso di comunità intesa anche come comunione di valori e principi che spingono l’individuo ad aiutare i membri della propria comunità.
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